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20-Aprile-2009

I GRANDI PASSI IN AVANTI FATTI DALLA CHIRURGIA DELLA SPALLA - La scuola italiana è alla pari dei migliori centri

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In occasione del 15° Corso di Aggiornamento in Ortopedia "Relive Surgery" il dottor Di Giacomo ci parla delle nuove frontiere in Ortopedia e dei livelli di eccellenza raggiunti dalla scuola italiana.

D - Dottor Di Giacomo, lei è un chirurgo della spalla di fama internazionale. Può parlarci dei progressi fatti dalla chirurgia in questo ambito?

Il trattamento della spalla ha fatto grandi progressi dal punto di vista chirurgico, artroscopico in particolare, anche se il nostro atteggiamento nei confronti dei pazienti, atleti e non atleti, che hanno una patologia a carico di questa articolazione rimane un atteggiamento di tipo conservativo che tende ad evitare l’intervento chirurgico. Le tecniche più innovative sono utilizzate solo per quei pazienti che hanno richieste funzionali importanti o lesioni particolarmente gravi.


D - Lei svolge la sua attività presso il “Concordia Hospital” di Roma, ma spesso opera anche negli Stati Uniti. C’è una differenza tra la chirurgia italiana e quella americana?

Per quanto riguarda gli Stati Uniti e l’Italia, posso affermare con estremo orgoglio che oggi esi-stono diverse società di ortopedia, in particolare di chirurgia della spalla, che danno l’opportunità a molti giovani chirurghi di aggiornarsi sia in Italia che all’estero. Avendo un ruolo importante in queste società, posso testimoniare che l’Italia non ha nulla da invidiare alla qualità chirurgica dei migliori centri internazionali, con riferimento non soltanto alla spalla ma anche al ginocchio.

Da 14 anni Lei è il Medico dell’APT, responsabile degli Internazionali d’Italia. Cosa può dirci di questa esperienza?


Indubbiamente, essere responsabile di un torneo considerato tra i migliori al mondo, e avere l’opportunità di trattare dal punto di vista medico, ed eventualmente chirurgico, i più grandi campioni di tennis mi ha procurato grandi soddisfazioni a livello professionale. La ritengo quindi una esperienza prestigiosa, sicuramente unica.


D - Come è attrezzato lo Stadio del Foro Italico di Roma per far fronte a eventuali in-fortuni dei giocatori durante il torneo?
Lo stadio del Foro Italico è attrezzato in modo a dir poco eccezionale. Nello svolgimento della mia attività, che è prettamente ortopedica, mi avvalgo della collaborazione del dottor Meli, che è un medico esperto in medicina e chirurgia del pronto soccorso e un ottimo ecografista.
Per qualunque tipo di indagine e per eventuali emergenze ci appoggiamo al “Concordia Hospital”, che dispone di strumenti di diagnostica estremamente recenti e all’avanguardia, TAC e RM, in grado di dare immagini in tempi particolarmente rapidi.

Abbiamo, tra l’altro, un ottimo apparecchio di ecografia portatile, che è stato utilizzato anche a bordo campo per valutare l’entità delle lesioni tendinee e muscolari dei giocatori e decidere immediatamente se sospendere l’incontro o far continuare il gioco senza esporre l’atleta ad alcun rischio.


Ricorda qualche intervento effettuato sui campioni della racchetta che l’ha particolarmente coinvolto ?

Un episodio che ricordo volentieri riguarda la simpatia di Andrè Agassi, che mi chiese gentil-mente di essere visitato alla spalla per avere il permesso di partecipare al torneo di Roma, dopo essersi ritirato a Montecarlo proprio per un problema articolare.
Purtroppo, dopo averlo visitato la mia decisione fu negativa e mi vidi costretto a non concedergli la possibilità di giocare.

Un altro episodio importante riguarda la finale del 1988 tra Marcello Rios e Alberto Costa.
Quest’ultimo si infortunò ad un polso durante la semifinale e, nonostante le cure immediata-mente prestate, il malanno non accennò a regredire.
Il giorno dopo il polso era talmente sofferente, da non permettere a Costa di scendere in campo per disputare la finale, con grande disappunto del pubblico che ormai aveva già riempito il centrale del Foro Italico.

Courtesy by ASI



GIOVANNI DI GIACOMO, medico chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia, si è perfezionato presso l’Hospital for Special Surgery di New York.
E’ il responsabile Medico in Italia degli atleti che partecipano ai tornei ATP di tennis: internazionali di Roma e Indoor di Milano;
Consulente ortopedico di diverse squadre di calcio e calcetto italiane

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